Caravaggio rappresenta il “sé stesso” interiore nella figura di Davide e il “sé stesso” incarnato, nella figura di Golia.
Nello Sguardo di Davide si coglie la Compassione nei confronti alla decisione di lasciare il corpo, avendo la consapevolezza che come “Michelangelo Merisi da Caravaggio” non avrebbe potuto concludere la sua opera. Il Davide è un Arcangelo che piange della tenebra nella quale l’uomo si è inabissato e, come “Giuditta”, prende la spada e taglia la testa a sé stesso troncando così il fluire di pensieri egoici che portarono il “Caravaggio Uomo” al baratro della follia.
03 Mag