Terza conferenza
a cura di Tiziano Bellucci
In un rapporto uguale, di come l’uomo sta alla sua ombra proiettata sul muro, ci si presenta la musica del Devachan, rispetto l’ombra che appare nel suono fisico.
LA REINCARNAZIONE E I SUPPORTI FISICI SULLA TERRA
Quando un’individualità si deve incarnare, dal Devachan essa si sente attratta da famiglie che hanno nel fisico caratteristiche genetiche delle quali abbisognano; a seconda che sulla terra si rendano disponibili da parte di famiglie, corpi o involucri fisici che possano servire ad una data individualità per manifestarsi e quindi di incarnarsi, il periodo di permanenza nel Devachan può venir anticipato o ritardato di centinaia di anni.
IL CORPO SENZIENTE E IL CORPO ASTRALE
Gli animali superiori hanno in comune con l’uomo il fatto di avere un corpo fisico, un corpo eterico e un corpo senziente, sulla terra.
Gli animali hanno un’anima oggettiva, non personale, un’anima di gruppo, che li muove, la quale è rappresentata da un’entità che si manifesta nel fisico tramite una specie animale, ma che vive nel mondo astrale, non scendendo sulla terra quale entità spirituale individuale. Nell’uomo invece l’anima è individuale, soggettiva, personale, ed è presente sul piano fisico. Il corpo senziente nell’uomo è quindi soltanto una parte del corpo astrale. (Sembrerebbe così che nell’animale il corpo senziente sia lo stesso corpo astrale.)
L’ERA LEMURICA: GLI ANTENATI DELL’UOMO E LA DISCESA DELL’IO
La terra allora era popolata da animali ora estinti che erano i progenitori degli attuali, dai quali sono provenuti, come una sorta di discendenti decaduti; quegli animali primordiali di cui non esiste alcun residuo sulla terra, furono i progenitori dell’attuale natura fisica dell’uomo: essi avevano corpo fisico, corpo eterico e corpo senziente.
Avvenne allora che il corpo senziente di quegli animali si era evoluto in modo da poter accogliere in sè un Io umano; gradatamente l’io si collegò con quegli esseri, discendendo dai mondi superiori. Così come l’animalità crebbe verso l’alto, allo stesso modo l’Io scese verso il basso. L’Io era consisteva delle tre anime: senziente, razionale e cosciente.
Il corpo dell’Io, con le sue tre anime, e in particolare l’anima senziente dovette dall’alto condensarsi, mentre il corpo senziente dal basso, dovette invece affinarsi.
Solo allora si produsse un’affinità vibratoria fra i due elementi, (fra corpo senziente e anima senziente) tanto da potere compenetrarsi l’un l’altro.
Come una sciabola nel fodero, l’anima senziente si incorporò nel corpo senziente; vedi Genesi:
“Iddio alitò nell’uomo un fiato vitale, ed egli fu fatto un’anima vivente.”
I 3 STATI DEL MONDO FISICO E I 4 STATI DEL MONDO ETERICO
La materia ha 3 stati:
- solido: terra;
- liquido: acqua;
- gassoso: aria;
il mondo eterico ha invece 4 stati:
- calorico: etere del fuoco;
- etere di luce;
- etere chimico o del Suono o dei numeri;
- etere vitale o della vita.
Tutti il suddetti provengono dall’ etere della vita.
Gli stati della materia, possono mutare solo in modo susseguente, ossia da solido divenire liquido, da liquido aereo, e inversamente dall’aereo divenire prima acqueo e poi terroso; ciò avviene attraverso l’azione del calore, il quale muta gli elementi da stato in stato: il fuoco è un mediatore quindi, o meglio, un trasformante.
I tre stati, solido, liquido, gassoso, dal basso possono farsi permeare direttamente e arrivare solo fino all’elemento del fuoco; allo stesso modo l’astrale, dall’alto, può giungere solo fino all’elemento del calore, non fino agli stati della materia, nel basso. Si può dire che il corpo eterico fa da mediatore degli impulsi, delle impressioni che dal corpo fisico vanno al corpo astrale e che dall’astrale sono diretti al fisico. L’eterico è un ponte fra astrale e fisico, fra fisico e astrale.
Nell’antichità, gli animali avevano il sangue freddo proprio in virtù del succitato fatto occulto: essi non erano in grado di elevare gli elementi fisici sino all’etere di fuoco; il fuoco non permeava che debolissimamente nei processi. Quando i corpi fisici si resero idonei ad accogliere in sè l’elemento di calore, ossia si affinarono, per avvicinarsi all’essenza del fuoco, (ovviamente partendo dall’elemento dell’aria che si avvicinò allo stato di vapore che è aria più fine, cioè riscaldata) allora il loro sangue cominciò a riscaldarsi, e rendersi idonei a poter accogliere in sè un Io. Difatti solo un corpo fisico in grado di sviluppare sangue caldo è in grado di accogliere in sè un Io. Gli animali che rimasero indietro allora sono gli anfibi odierni.
L’animale a sangue caldo attraendo in sè un Io, diede origine all’umano, quale essere vivente cosciente.
L’ORECCHIO E’ L’ORGANO PIU’ ANTICO
L’orecchio è un organo antico; esso, rispetto gli altri organi si trova al più alto livello di evoluzione; la laringe è invece più recente.
L’orecchio fornisce di percepire le tre dimensioni dello spazio: lunghezza, larghezza e altezza. Nell’antichità primordiale l’uomo percepiva lo spazio allo stesso modo in cui oggi percepisce il suono: ciò si può denominare come la facoltà di potere orientarsi nello spazio attraverso appunto il senso del tempo. L’udito odierno non è che un rimasuglio di ciò che un tempo fu tale senso di orientamento nello spazio.
Oggi la coscienza del senso dello spazio è del tutto ignorata, suppur esistente in minore o in maggior modo negli uomini. Il senso dello spazio offriva l’opportunità di percepire lo spazio circostante; oggigiorno l’orecchio percependo il suono, sente invece quello che trapassa dallo spazio nel tempo.
A tal causa vi è un’affinità fra senso musicale e senso matematico.