Astrologicamente la Papessa corrisponde alla Luna.
La sua costellazione è Cassiopea, la regina di Etiopia. Contrariamente al Bagatto, in perenne movimento, la Papessa è seduta, immobile, calma, silenziosa, impenetrabile.
E’ la sacerdotessa del mistero, Iside, la dea della notte profonda, che lo spirito umano non potrebbe penetrare senza il suo aiuto.
Con la mano destra tiene socchiuso il Libro dei Segreti, che nessuno potrebbe mai scoprire se la Papessa non gli affidasse le chiavi che tiene nella mano destra. Di queste due chiavi che aprono l’interno delle cose, una è d’oro ed connessa al Sole; quindi rappresenta il Verbo, la Ragione.
L’altra chiave è d’argento ed è connessa alla Luna; quindi rappresenta l’immaginazione, la lucidità intuitiva. Ciò significa che bisogna unire la logica all’immaginazione, se si aspira a conoscere ciò che è nascosto.
La divinazione ispirata dalla Papessa si applica al discernimento della realtà che si nasconde dietro al velo delle apparenze sensibili. Per l’intuitivo i fenomeni sono una facciata rivelatrice che, arrestando la vista materiale, provoca la visione dello spirito.
Abbiamo lasciato alle nostre spalle l’unità del Bagatto ed ora entriamo nel dominio del binario o della distinzione; siamo sul sagrato del Tempio di Salomone, dove si innalzano le due colonne Jakin e Boaz, tra le quali troneggia la Papessa, davanti ad un velo che nasconde l’ingresso del santuario.
Una delle due colonne è rossa, l’altra azzurra. La prima corrisponde al Fuoco; è l’ardore vitale divorante, l’attività maschile, lo zolfo degli alchimisti; significa solidità. La seconda corrisponde all’Aria, ed è il soffio che alimenta la vita, la sensibilità femminile, il Mercurio dei saggi; significa sicurezza.
Tutta la creazione proviene da questo dualismo; padre e madre, creatore e creazione, Dio e natura, Iside ed Osiride.
La facciata del tempio è tenuta nascosta da un velo: la cortina che bisogna sollevare per poter entrare nel sacro recinto, lo schermo sul quale si proiettano le immagini viventi del pensiero. Queste immagini affascinano il visionario, che ama leggere nella luce astrale, seguendo l’esempio delle pitonesse. Ma questa luce è ingannevole, è paragonabile alla nebbia fosforescente che illuminerebbe l’immaginazione dei soggetti lucidi; porta però solo a vedere l’immagine esterna degli oggetti, senza penetrarne il profondo significato.
Il vero iniziato non si ferma davanti a questo; per lui sono distrazioni che non lo interessano affatto ed egli vuole andare oltre le apparenze esteriori. Quindi, se egli se ne dimostrerà degno, la Papessa solleverà per lui il secondo velo ed egli potrà leggere nel suo viso e nel suo sguardo. Il vero iniziato non sarà schiavo dei miraggi, poiché possiederà il segreto delle cose, dato che egli si sarà esercitato ad immaginare nel modo giusto. Infatti l’insegnamento della Papessa si basa sull’immaginazione, come mostra la falce di luna che sovrasta la sua tiara.
La Papessa è vestita di azzurro, il colore della spiritualità pura, e lei, infatti, la trasmette all’iniziato facendogli comprendere quanto questa dote sia importante per la sua crescita spirituale. E’ avvolta in un ampio manto di porpora dai grandi bordi d’oro e dalla fodera verde. Quest’ultimo è il colore della vitalità posseduta interiormente dalle idee che traducono per noi le verità trascendenti.
La Papessa rappresenta il subconscio, l’intuizione, il principio femminile per eccellenza. Lei insegna all’iniziato l’intuizione che gli permette di comprendere le situazioni e le persone in modo istintivo, riuscendo sempre a sapere come comportarsi correttamente.
Nella Cabala alla Papessa è associata la seconda Sephira, la Saggezza. Essa corrisponde al pensiero creatore emanazione immediata del Padre, il suo primogenito, il Figlio, il Verbo, il Logos o la Suprema ragione.
Dal punto di vista divinatorio questa Lama rappresenta il Giudizio, la volontà che ritiene o governa la vita donata. Essa è la coscienza, il dovere, la legge morale, la scienza religiosa, la metafisica, la Cabala, l’insegnamento. E’ il sapere contrapposto al dovere, l’autorità, la certezza, la sicurezza, l’assenza di dubbio, l’influenza suggestiva esercitata sul sentimento e sul pensiero altrui. Significa affabilità, benevolenza, bontà e generosità. Al positivo questa carta rappresenta un direttore spirituale, il medico dell’anima, i consigli morali, la funzione che conferisce prestigio.
Al negativo significa immoralità.
L’iniziato, come novello Adamo, dopo aver preso coscienza di sé si ritrova in un giardino ampio e pieno di luce; il giardino dell’anima.
La Papessa è sul sentiero cosparso di petali dai mille colori, con i piedi nudi che sfiorano appena il terreno. Ogni petalo rappresenta una virtù diversa, una capacità.
Ma ella vede anche molte rocce e asperità sul terreno: sono le piccole meschinità, le chiusure, le invidie, tutto ciò che ci allontana dalla luce.
L’abito rosso le scende fino alla caviglia, il velo azzurro che porta sul capo parla del livello spirituale da lei raggiunto.
Il suo sguardo è alto davanti a sé, retto e fermo. Sopra di lei splende un cielo di un blu intenso punteggiato da stelle e in esse ella vi legge i segreti dello zodiaco, il suo e il nostro destino, i suoi e i nostri obbiettivi.
Ella conosce i valori morali e sa di doverli trasmettere e divulgare in modo da renderli comprensibili, conosciuti ed applicati da tutti.
Questa grande e saggia maestra possiede anche la dolcezza della femminilità, ma sa anche che il suo essere donna porta in sé la necessità di essere pronta a qualsiasi sacrificio, a qualsiasi rinuncia. La sua missione nel mondo è educare all’amore, far comprendere agli umani che solo attraverso l’amore si diventa “persone” complete!
Se porgete l’orecchio con un po’ di attenzione forse riuscirete ad ascoltare le sue grida:
“Svegliatevi! Guardatevi intorno! Nel giardino della vita le possibilità sono tante. Ci sono mille piantine da accudire, seminare, far crescere con amore, mille fiori da amare e proteggere. Svegliate l’uomo che è in voi!”
La donna guarda il giovane iniziato davanti a lei e gli sorride:
“Ricorda- ella dice- ogni idea che non diventa per te un ideale uccide una forza della tua anima. Tu hai bisogno di nuove forze vitali di cui nutrirti, delle quali diventare parte. Costruisci per te un grande Ideale, perché una grande meta da raggiungere è il modo migliore per crescere veramente.”
La Papessa chiama e risveglia l’uomo nuovo che ancora dorme, per condurlo nel giardino e mostrargli tutte le meraviglie in esso racchiuse, perché egli capisca che mille fiori possono crescere sul suo cammino se egli lo vuole.
E l’uomo nuovo, l’iniziato, si sveglia e si fa rapire dalla Papessa. Egli va verso di lei senza paura, perché sa che ogni suo gesto è un atto d’amore e= d ogni suo messaggio, ogni suo insegnamento non potrà che essere estremamente positivo.
Attraverso di lei il giovane iniziato impara a vedere al di là degli avvenimenti stessi della sua vita; entra nell’anima delle cose, acquistando quindi una maggiore capacità di ascolto nei confronti degli altri. Diventa un poco più maturo, più saggio e, tutt’uno con la Papessa, egli comprenderà la vera spiritualità, la forza della fede; la capacità di smuovere le montagne.
Forte di tutto questo, sarà in grado di proseguire sul suo cammino, più sicuro e spedito. Ora comprende pienamente di essere sulla strada giusta!
Una nuova dimensione si apre davanti ai suoi occhi, la dimensione dello Spirito. Egli adesso è cosciente della propria anima, del proprio spirito, della “giusta dimensione”. Ciò che prima non lo era, adesso è diventato di importanza primaria: il nutrimento del proprio corpo spirituale.
Ora il giovane comprende che non è l’involucro esteriore ad essere importante, ma la sua sostanza interiore. Morirà il corpo fisico, ma non l’anima che, con la morte, darà vita a qualcosa di nuovo.