Un dipinto da menzionare per poter comprendere al meglio l’opera occulta del Caravaggio è il “Ragazzo con canestro di frutta” dipinto tra il 1593 e il 1594 esposto a Roma presso la Galleria Borghese.
In questo quadro il Caravaggio, forse ancora incosapevolmente, dipinse la sua discesa in questa realtà. L’ombra dietro al giovane (lo stesso Caravaggio) è la rappresentazione della rinuncia delle proprie ali (se osservate attentamente l’ombra ha la forma di due ali), ombre… ali di un Angelo non ancora risvegliato… ali in assenza di luce… scendendo su questa Terra con la consapevolezza che avrebbe trascorso milleni di schiavitù a fianco di carnefici, ma mai dimenticando che la “rinuncia alle ali” è solo un concetto umano-biologico, inesistente altrove. Il dono della memoria espansa rende tutto sopportabile, nell’attesa di quel minuto in cui ai carnefici tutto apparirà chiaro… Caravaggio rendeva questo aspetto tangibile nel gesto di tenere in mano un cesto di Frutta, il cesto è il simbolo della caducità della vita… che muore e Lui si aggrappa ad essa e si addormenta… A volte dei risvegliati scendono sulla Terra consapevolmente, e consapevolmente decidono di dimenticare… perché dimenticando “non si è visti”… Nella storia forse c’è un esempio tangibile sull’importanza di “non essere visti”… “La strage degli innocenti” perpetuata da Erode per uccidere Colui che avrebbe manifestato il Cristo sulla Terra. Erode, e coluoro che erano “al di sopra” di lui, non potevano riconoscere quell’essere sublime incarnato semplicemente perché Lui ha deciso di non ricordare… e di non essere visto.
Ritornando all’opera del Caravaggio nello sguardo del giovane sembra riecheggiare una frase di un Arcangelo che Caravaggio ha amato e tanto amerà, Arcangelo che Schedoni rappresenterà, negli anni a venire, superbamente nell’opera “Le Tre Marie al Sepolcro”.
“Ricorda ogni idea che non diventa per te un ideale uccide una forza della tua anima. Tu hai bisogno di nuove forze vitali di cui nutrirti, delle quali diventare parte. Costruisci per te un grande Ideale, perché una grande meta da raggiungere è il modo migliore per crescere veramente.”