C’è una magia nell’Arte del Caravaggio, una sorta di Codice nascosto, che avrebbe permesso in seguito, a colui nel quale il Caravaggio si sarebbe incarnato nuovamente di ricordare il percorso fino a quel momento intrapreso, per poi risvegliarsi. Caravaggio è un’anima antica che segue il suo cammino, come molti del resto, verso il ritorno Consapevole all’Uno, e come ogni Anima consapevole, lasciò delle tracce nelle sue vite (immaginate le briciole di pane che Pollicino lasciava durante il cammino per ritrovare la strada di casa). Queste tracce furono le opere che dipinse nella sua carriera di artista, alcune delle quali, le migliori, andate forse perdute. Come detto precedentemente, in ogni sua opera, lasciò diversi “indizi”, indecifrabili ai più, ma visibili a chi si avvicina alle Sue opere attraverso il linguaggio del cuore. Questi indizi sarebbero serviti al Caravaggio per ricordare il suo percorso, il punto di arrivo della Vita vissuta come Michelangelo Merisi, e da lì, dopo aver ricordato, ricominciare il viaggio verso il Risveglio. Ciò che lasciò “scritto” nei suoi quadri risulta di immenso valore se compreso. Scrisse della sua Vita, dei suoi desideri, dei suoi pensieri, delle persone amate, della Sua “Perla”, la donna che sempre amò e della sua Missione.
Tutto questo si può scorgere se osserviamo attentamente quello che dipinse.
Bisogna anche ricordare che tutto quello che è arrivato ai nostri giorni della sua Opera è solo quella parte di quadri “commissionati” dove il Caravaggio potè solo in parte apporre il “codice” per il Risveglio. Non poteva manifestare apertamente il “segreto della DivinArte” ma dovette farlo dove la maggior parte di coloro che avrebbero in seguito studiato la sua opera non avrebbero quasi osservato: l’Ombra (orma di luce nelle tenebre). È proprio nell’Ombra che il Caravaggio pose il Sigillo del suo operato. In ogni Ombra dei quadri del Caravaggio si nasconde un segreto fertile per la crescita e il risveglio di questa nobile anima negli anni che seguiranno il ‘600.
03 Mag