Cos’è la Metafisica del Colore? La Metafisica del colore è il cammino che ci pone al di sopra della realtà terrena, che ci permette di osservare il sublime mondo del colore attraverso gli occhi del Cuore, un mondo nel quale i colori sono totalmente liberi da ogni forma terrena e vivono di puro sentimento. Con la Metafisica del Colore inizia un cammino che ci porterà alla comprensione ed alla manifestazione in terra della DivinArte, l’arte al servizio di Dio, la Sua manifestazione artistica attraverso l’uomo. Riuscendo a comprendere il mondo del Colore, potremo in seguito innalzare il nostro sguardo interiore anche al mondo delle Forme. L’unione del Colore Divino alle Forme Divine ci porterà a osservare l’uomo e la sua natura nel suo aspetto più alto, percepiremo la simbologia e l’anatomia sacra, ponendo le basi alla definitiva scesa della DivinArte sulla terra. In questo libro ci occuperemo della Metafisica del colore e della sua applicazione artistica di base. Cercheremo di imparare ad ascoltare la nostra interiorità pulita e manifestarla attraverso il colore e forme basi elaborate dal colore stesso.
Iniziamo il cammino verso la conoscenza della Metafisica del Colore.
Le somme anime che hanno dedicato parte della loro vita al colore, attraverso il loro lavoro, hanno forgiato l’amore immenso che provo ogni volta che il mio pensiero, le mie parole e le mie azioni si donano totalmente al colore. Sperimentare ogni singola parola che queste nobili anime hanno portato in questa realtà come insegnamento, ci ha permesso di comprendere e gioire al pensare che in questo mondo esistono persone che si emozionano alla vista e al sentimento di ogni singolo colore. Immagino coloro che stanno leggendo queste parole e me ne innamoro, ringraziandole dal profondo del mio cuore per aver condiviso con me, attraverso questa lettura, l’amore divino per il colore. Proprio a voi dedico la sperimentazione più intima che ho sperimentato fino a questo momento in questa mia vita con il magico mondo della Legge del colore.
Affrontate la lettura di questo capitolo lasciando da parte tutti i pregiudizi, le conoscenze che avete e che, attraverso questo libro, hanno cominciato ad interiorizzarsi in voi. Portate solo l’essenza di tutto ciò, la semplicità e la leggerezza che il colore tanto bene riesce a manifestare.
Ponetevi nei confronti di questa lettura con il solo potere dell’immaginazione e del sentimento che tutto muove, liberi dal colore stesso. Lasciate aperti i vostri cuori, perché solo così, solo con un cuore totalmente aperto, il colore si manifesterà in voi, facendovi diventare suo tramite, per la sua definitiva discesa, come elemento di espressione Artistico-Divina.
Rilassiamoci, ascoltiamo il nostro respiro, i battiti del nostro cuore, il sangue e la linfa che scorre in noi e apriamoci al sentire.
Il mondo della legge del Colore è la fucina, il luogo dove il colore crea sé stesso. È un mondo particolare dove alla mente non è dato entrare. Un mondo senza pregiudizi e inibizioni.
Tutto, in questo mondo è mosso e nato attraverso la vibrazione primordiale, l’AUM (OM). L’OM è il principio di tutte le cose, il suono primordiale. La vibrazione iniziale dalla quale tutte le cose sono nate. Il vangelo di Giovanni inizia con queste parole: “In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Esso era in principio presso Dio. Tutto ebbe origine per mezzo di esso e senza di esso non ebbe origine nulla di quanto esiste. In esso era la vita e la vita divenne la Luce degli uomini”.
I Veda affermano: “Al principio, è certo, nulla esisteva, né il cielo, né la terra, né lo spazio fra i due. Allora il Nonessere, avendo deciso di essere, divenne spirito e disse: “Possa io Essere!”. Riscaldò sé stesso e da questo calore nacque il fuoco. Si scaldò ancora di più e da questo calore nacque la Luce”.
“Ci sono due Brahman da contemplare: Brahman come suono e Brahman senza suono. Ora è dal suono che il senza suono è rivelato. Il suono qui è OM. Col suono OM si avanza verso l’alto e si ottiene riposo nel Senza Suono. Questa è la meta, questa è l’immortalità, questa è l’unione, questa è la beatitudine”.
(MaitU VI, 22)
“AUM, il Verbo primordiale, è la quintessenza di tutti i Veda e la sorgente di tutte le Sacre Scritture (Shastra). Esso costituisce la base, il nucleo di tutti gli insegnamenti religiosi e delle conoscenze più svariate. AUM si compone di tre lettere, ognuna delle quali ha caratteristiche profonde. “Aum” è la Parola primordiale, che dà vita a tutte le altre parole. Tutti i Veda, le Upanishad e i Purana hanno celebrato in molti modi il Pranava, ossia l’Aum. È impossibile a chiunque avere una piena conoscenza o anche solo fornire una descrizione completa della parola sacra “Aum”. È una parola che esprime in tutta la Sua Pienezza, il Divino. Essa è la forma di Brahman percepibile all’udito, è Ciò che pervade l’universo degli esseri animati ed inanimati, è la Divina Luce che risplende, è la Parola, è l’Eterna Delizia, è il Trascendentale, è la Madre della stessa Illusione, la Coscienza Creativa di Brahman ed il Buon Auspicio”.
(BSSSB – Dhyana – Aum, il nome di Dio)
Questa meravigliosa vibrazione ha completamente trascinato il mio sentimento nel mondo del colore ed ha portato Lui in me. La mente ha cercato di prendere il sopravvento ma non le è stato permesso ed è stata relegata al di fuori di questa visione.
Nel mondo della legge del colore i colori non esistono così come noi li conosciamo, sono immanifesti del loro stesso vivere. Qui, non hanno necessità di manifestarsi con l’immagine che noi solitamente definiamo colore. Vivono in uno stato embrionale, un elemento primigenio di sé stessi.
La vibrazione Om risuona costantemente e crea continuamente elementi spazio-temporali dando origine a sempre nuovi infiniti universi. Per loro stessa natura gli elementi base del colore cominciano a manifestarsi attuando così la magnifica creazione del colore stesso. Esistono cinque diverse manifestazioni creatrici del colore. Queste cinque manifestazioni sono i cinque elementi primordiali che il colore ha usato per condensarsi e rendersi quindi visibile. Questi cinque elementi sono l’acqua, l’aria, la terra, il fuoco e l’etere. Ricordiamo che questi cinque elementi sono gli elementi primari nati dalla creazione primordiale e unitisi per la formazione del mondo manifesto.
Cinque mondi completamente diversi l’uno dall’altro a partire dal colore acqua, il nostro mondo, fino alla sperimentazione degli altri quattro. L’atto della creazione del colore è un momento sacro e tutto diventa partecipe dell’atto stesso. Non esistono più ruoli di osservatore, osservato, di amore, amato e amante. Tutto lavora per la creazione del Tutto. In questa fase non è ancora stato creato il ruolo di qualsiasi elemento ma l’unico elemento creato è l’elemento stesso.
In questo capitolo parleremo della manifestazione visibile del colore attraverso l’acqua. Quando parlo di acqua, non intendo l’acqua che noi beviamo e che vediamo e sperimentiamo nella pioggia, nel mare, nei fiumi e nei laghi, ma l’elemento liquido dal quale la vita terrena, così come la conosciamo ha avuto inizio.
Il nostro corpo è per il 70% composto da acqua, la terra è ricoperta per il 70% di acqua. Nasciamo attraverso il liquido embrionale, ed attraverso il liquido, le lacrime, possiamo esprimere i nostri sentimenti.
Sarebbe difficile, per me, parlare di come i colori si sono manifestati in altri mondi attraverso gli altri elementi creatori.
Vorrei fare però un esempio. Con la creazione dei colori attraverso l’acqua, i colori che sono manifesti sulla terra e che quindi conosciamo, prendendo come esempio il rosso e il celeste, potremo affermare che il colore rosso viene definito “caldo”, mentre il colore “celeste” freddo. Ora immaginiamo che invece dell’elemento creativo acqua, avessimo avuto come elemento creativo il fuoco. Tutto cambierebbe e così, gli ipotetici abitanti di un pianeta, nel quale la vita si è formata attraverso il fuoco, sperimenterebbero il rosso come colore “freddo” e il celeste come “caldo”. Perché tutto questo? Immaginiamo le stelle. Se noi scrutiamo il cielo vedremo che le stelle non sono tutte dello stesso colore ma variano passando dal rosso a bianco tendente al celeste. Il nostro Sole non risplende di luce bianca, ma di luce giallina; mentre se osserviamo la stella Sirio vedremo che essa splende di un magnifico bianco-celeste. Chi brilla invece di arancione-rosso è la stella principale della costellazione di Orione, Beldegeuse. Se conoscessimo le temperature della superficie di queste stelle osserveremo che la più calda è Sirio, mentre la più fredda è Beldegeuse. Celeste colore “caldo” e “rosso” colore freddo.
Possiamo affermare che al risuonare dell’OM la vibrazione ha avuto un processo di condensazione. Questa condensazione porta in sé l’elemento dell’ascolto dell’OM stessa. Solo attraverso la condensazione dell’OM in calore lo spazio e il tempo hanno avuto origine come elementi essenziali per il risuonare della stessa OM. Il processo di condensazione in calore ha creato in sé la divisione tra calore interno e calore esterno. Gli esseri che si sono manifestati attraverso il calore hanno iniziato ed elaborato il primo abbozzo della respirazione vitale. Hanno iniziato a respirare sé stessi, creando la divisione del calore esterno ed interno ad essi.
Come detto, con la creazione della respirazione si è creata la divisione tra calore interno ed esterno. Tutto questo si è attuato a causa dell’azione vibratoria primordiale dell’OM. Al manifestarsi della OM il Nulla trasformò Se Stesso in Oscurità illuminata. Quest’azione vibratoria iniziale, creando l’Oscurità illuminata manifestò la prima divisione dell’immanifesto Brahman creando a sua volta il Guna dell’azione, il rajas, che si manifesta al mondo accompagnato dal colore rosso. Il rosso è l’azione, la forza, l’atto creativo. Il Rajas porta in sé il rosso, il rosso è in sé ma ancora non manifesto. Il Rajas, l’azione, sta creando le basi affinché l’embrione rosso abbia la capacità di autocrearsi.
Per una maggiore comprensione, bisogna spiegare i tre Guna: Gli attributi o “gunas” fanno assumere a “prakrithi” molteplici forme. Pensa a questo punto e l’intero problema ti diverrà chiaro! L’uomo è felice in un momento e miserabile poi, passa dalla paura al coraggio perché è influenzato dai “gunas”. Altrimenti come ti spiegheresti questi cambiamenti? Se i tre “gunas”: “satwa”, “rajas”, “thamas”, fossero in equilibrio, non vi sarebbe nessun cambiamento. Ma questa è una ipotesi irreale che mai si verificherà. Lo squilibrio esisterà sempre. Quando uno è dominante e gli altri dormono, allora “prakrithi” assume diversi ruoli. I tre “gunas” rappresentano i tre aspetti della natura umana. Il “rajoguna” è l’attaccamento che porta desideri e crea voglia di gioire del mondo oggettivo, il “thamoguna” non può afferrare la verità e prende per vero ciò che è falso, induce le persone all’errore, ed invece di liberarla, restringe i nodi dei suoi legami. Il “satwaguna” controlla la causa del dolore e della pena, incoraggia a seguire il cammino reale della gioia e della felicità vera.
Brahma, Vishnu e Maheshvara sono associati alle tre qualità di Purezza (Sattvas), Emotività (Rajas) ed Inerzia (Tamas), ossia il complesso della Natura.
(BSSSB – Discorsi 1988-89)
Con la manifestazione del Rajas rosso, l’atto creativo ha subito un’altra evoluzione, dall’embrione calore suddiviso in calore interno ed esterno si è creata un’ulteriore condensazione. Dal respiro del calore, il calore stesso ha aumentato il suo calore condensandosi in un nuovo elemento, la luce. L’atto creativo sta manifestando la visione interna ed esterna di sé stesso. Con la venuta della luce dal calore condensato, gli esseri che vivevano nella luce hanno avuto il bisogno di un’ulteriore divisione, hanno dovuto creare l’ombra per potersi manifestare come elemento visivo. Quest’ombra è ciò che in seguito si manifesterà nel mondo che conosciamo come manifestazione della luce stessa, mentre la luce liberata dall’atto creativo dell’ombra è ritornata a Dio libera. In quell’istante ho avuto la visione dell’arcobaleno primordiale, il ponte tra cielo e terra, tra Uomo e Dio a cui la Genesi fa riferimento. Anche questo arcobaleno vive in questo momento della creazione ancora in uno stato embrionale come manifestazione elementare del colore. È colore ma ancora non visibile, la sola azione dell’azione rajasiaca non permette ai colori di manifestarsi. Questo perché il colore deve manifestarsi nel duale. Non può esistere il rosso senza il suo complementare, così come il giallo con il viola, il verde con il porpora, ecc.
L’elemento che con la sua venuta avrebbe permesso ai colori di manifestarsi mi è apparso carico del suo Amore. Questo elemento è l’acqua, l’elemento-causa della manifestazione della vita. L’acqua è la compassione, la Madre, e perché la compassione fosse tale ha manifestato in sé il colore azzurro, il complementare del rosso rajasico. Il colore, come condensazione della luce, ha avuto la necessità di una condensazione ancora più marcata. La venuta dell’elemento acqua come base primordiale della creazione dei colori così come li conosciamo è l’elemento compassionevole-condensatore.
L’unione tra il rosso-Madre rajasico non manifesto con l’elemento acqua-Madre, ha aperto il magico portale del manifesto. Per la prima volta i colori si sono manifestati come Madre-Azione Rosso e Acqua-Madre Azzurro. Per comprendere meglio quello che seguirà devo fare delle precisazioni; la prima è che, per l’elemento Rosso Madre-Azione intendo l’emanazione dell’Amore in Azione; la seconda, l’Azzurra Madre-Compassione è l’emanazione della Compassione stessa. Che cosa sono l’Amore in Azione e la Compassione? L’Amore in Azione è il poter manifestare al mondo l’Amore stesso attraverso il Servizio nei confronti del mondo, fatto in maniera disinteressata così come i colori si sono, per amore, condensati, creati per permettere al futuro uomo di poter comprendere e sperimentare nella natura duale la sua natura divina e tornare quindi al Divino stesso.
Compassione, invece, significa intenerire il cuore. Il cuore dovrebbe sciogliersi alla vista di un povero, di un derelitto, di un bisognoso e avere la “compassione” di intervenire in loro aiuto. Coltivando verso gli altri, sentimenti di garbo e compassione, l’umanità rifiorirebbe. Come un fiore di loto si apre alla luce del sole, così il cuore con quel tipo di compassione sboccerà. Naturalmente, la compassione sarà manifesta solo quando nel cuore avranno preso posto sentimenti divini per tutti gli esseri umani e quando si prenderà parte attiva a tutto ciò che c’è di buono.
Potete ora immaginare la bellezza divina che questi colori virtù possono manifestare? Immaginate questi colori liberi da ogni vincolo terreno che portano in loro tutta la manifestazione divina. Il rosso è la manifestazione della luce vista attraverso le tenebre. La Madre-Azione si fa largo tra le tenebre per manifestarsi con il Rosso.
L’Azzurro, invece, è la manifestazione delle tenebre viste attraverso la luce. Le tenebre, quindi, per compassione si manifestano con l’azzurro nel momento in cui la Compassione stessa illumina l’elemento aria-acqua che si frappone tra noi e le tenebre. La discesa di questi due colori ha creato la spazialità, il rosso e l’azzurro non vivono nello spazio ma sono i colori che hanno creato lo spazio per permettere agli altri colori-virtù la scesa in terra. Il rosso, con il suo incedere, ha creato lo spazio interno (se osserviamo il rosso effettivamente sembra venirci incontro). Creando lo spazio interno ha creato l’elemento embrione-uomo, all’interno del quale si sarebbe formato il Tempio per ospitare la Divinità. Insieme all’atto creativo spaziale del divino Rosso-Madre Azione, l’azzurro Madre-Acqua ha creato lo spazio esterno (se osserviamo l’azzurro sembra allontanarsi da noi creando effettivamente uno spazio cosmico temporale). Con l’amorevole apporto del rosso e dell’azzurro lo spazio è stato creato suddiviso in interno ed esterno. Questo spazio è stato creato perché, proprio attraverso di esso, si sarebbe dovuta compiere l’unione primordiale. Per amore e perché quest’unione si potesse compiere, la Rossa-Madre Azione ha generato, come emanazioni di sé stessa, contenuti in sé stessa, due nuovi elementi, il Padre e il Figlio. L’elemento creatore di questa realtà, la Madre-Azione doveva compiere l’amorevole sacrificio generandosi in due nuovi elementi. La Rossa-Madre Azione aveva terminato la sua opera separandosi da sé stessa per manifestare sé stessa. Ed ecco che il Rosso si è scisso in due nuovi colori, il Porpora ed il Giallo. Il Porpora è l’elemento Padre, il Giallo è l’elemento Figlio-embrione non ancora inseminato. Quest’ultimo, il giallo, nell’atto di separazione del rosso è stato inserito dal Rosso stesso nell’uomo embrione, creato anche lui dal rosso nel momento in cui lo spazio interno si è manifestato. La creazione del giallo-embrione, simbolo della gioia spirituale, ha potuto permettere al Porpora Padre la libertà di unirsi all’Azzurra Madre Compassione. Questa unione, per poter essere attuata ha avuto bisogno di quattro elementi: lo spazio-tempo creato dalla Madre-Azione e dalla Madre-Compassione con il loro divino divenire; l’elemento felicità giallo donato dalla Rossa Madre-Azione all’uomo-embrione, il Porpora Padre generato dal Rosso e l’elemento acqua creato dalla Madre Compassione.
Come osservatore dell’unione tantrica del Padre-Madre ho vissuto la creazione del grembo cosmico dal quale doveva sorgere il Figlio.
Con l’unione del Porpora-Padre e l’Azzurra-Madre Compassione, si sono manifestati altri due colori. Il primo di questi due colori è il Viola, nato dall’unione dell’elemento animico-fisico che il Padre-Madre incarnano in sé. Il secondo colore generato dall’unione Padre-Madre è il risultato della loro unione animico-spirituale. Questo colore è il fior di pesco, nato dall’intensificazione luminospirituale del Padre e della Madre (provate con il computer a unire con metodi differenti il porpora e l’azzurro e otterrete dei colori quasi vicini al viola e al fior di pesco, oppure fate delle foto in controsole e vedrete apparire queste unioni cromatiche). Ma il fior di pesco creato dall’unione Padre-Madre non è mai apparso sulla terra, e di questo ne parlerò in seguito.
Quindi in un unico atto creativo si sono creati questi due nuovi colori, il Viola, come elemento animico-fisico, creato per la discesa della Divinità sulla terra e il Fior di Pesco, come elemento animico-spirituale per l’ascesa del futuro uomo a Dio.
Connettiamoci nuovamente al grembo cosmico viola, il colore splendore del Figlio. In questo grembo prenderà forma il Corpo Cristico.
Quale colore avrebbe dovuto portare al mondo il Corpo Cristico come sua manifestazione? Esattamente il colore che il Padre-Madre nella loro unione portavano per manifestare nuovamente la pienezza. Hanno creato il viola splendore del Figlio, ma la creazione del Figlio come atto di unione, doveva creare l’unione stessa. Con quale altro colore se non con il giallo il Figlio poteva manifestarsi essendo il giallo il complementare del viola-grembo, effetto dell’unione del Padre-Madre?
Il Padre-Madre portavano in sé il Figlio ma non potevano manifestarlo se non con la nascita del Figlio stesso.
Il miracolo dell’uomo sta manifestandosi, il Giallo-Figlio oltre alla sua propria manifestazione ha avuto la necessità di erigersi al mondo attraverso l’Uomo.
La Rossa-Madre Azione in precedenza aveva impollinato l’uomo embrione, creato dall’incedere del rosso stesso, del suo Amore donando al futuro cuore umano l’embrione del Giallo Cristico non ancora inseminato, l’elemento base per la manifestazione del Cristo Interno. Il Giallo-Figlio creato come vivificatore dell’universo attraverso il Grembo Viola, si è unito con il Giallo-embrione situato nel futuro cuore dell’uomo creando così la connessione tra cielo e terra, tra uomo e Dio, l’arcobaleno della Genesi. Questo è il principio della creazione dell’uomo. Per poter permettere all’uomo di nascere, il Figlio è dovuto nascere due volte, come elemento di scissione della Rossa Madre-Azione e come elemento “gestato” dal Viola-Grembo, generato dall’unione del Padre-Madre. Qui si comprende il perché di quello che Steiner ha affermato nel suo libro “il Quinto Vangelo”, ossia che, per manifestarsi sulla terra, il Cristo si è dovuto incarnare in due corpi, il Gesù Natanico ed il Gesù Salomonico, creati come l’essenza della saggezza e della compassione. Quando l’opera compì sé stessa, uno dei due Gesù lasciò il corpo e permise all’energia cristica di dimorare in un corpo solo, il Gesù che tutti noi conosciamo. A questo punto i colori hanno cominciato a manifestarsi, il rosso-porpora del Padre-azione in comunione con la Madre-acqua compassionevole azzurra hanno manifestato sé stessi con la creazione dello spazio-tempo entro il quale il Lingam cosmico viola, lo splendore cristico, loro susseguente creazione, ha permesso al suo complementare, il Giallo Cristico di portare all’interno del futuro cuore dell’uomo il frutto dell’unione trantrica cosmica del Padre-Madre.
Questo cuore contenitore del Divino splendore perché potesse sorgere aveva bisogno di un corpo dove risiedere. Nello stesso istante che questa esigenza cosmico-spirituale si è espressa, l’Azzurra Madre-Acqua compassionevole ha richiamato a sé il Giallo Figlio Cristico e la loro unione ha creato l’embrione-corpo dell’uomo, il Verde, l’immagine minerale della vita. Il corpo primordiale, riflesso Cristico, dell’intero creato era nato. Sulla terra era così presente il sorgere della vita, il Verde che tutto conteneva.
Un esempio di questo possiamo ancora ritrovarlo nelle piante, la loro essenza-manifestazione in questo mondo è verde così come l’embrione-corpo umano. Quando la pianta va ad unirsi al sole, dal verde, i colori virtù si manifestano nel fiore, così l’unione di Dio con il corpo-embrione Verde dell’uomo manifesta le proprie virtù attraverso i colori.
All’interno del corpo-embrione Verde sono cominciati a nascere i presupposti per la creazione del cuore fisico, futuro contenitore del Sancta Sanctorum, la dimora primordiale del Giallo Cristo Interno. Per la visione esterna dello Spirituale Giallo, il Giallo stesso ha avuto la necessità di irradiarsi verso l’esterno sfumando sé stesso per amore di sé stesso. La sua manifestazione necessariamente tendeva all’espansione ed ecco che il Giallo Cristico per potersi rendere visibile all’esterno, doveva emanarsi sfumandosi nel bianco. All’interno del Sancta Sanctorum la manifestazione Cristica è Gialla; per irradiarsi all’esterno come luce di sé stesso doveva trasformarsi in bianco come l’immagine animica dello spirituale. Ricordiamo l’inizio del Vangelo di Giovanni: “In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Esso era in principio presso Dio. Tutto ebbe origine per mezzo di esso e senza di esso non ebbe origine nulla di quanto esiste. In esso era la vita e la vita divenne la Luce degli uomini”.
La Vita divenne Luce manifesta proprio in questo passaggio.
Il Candore Bianco deteneva un potere particolare, quello di appagare il sentimento animico. L’Anima, come spiegato nei capitoli precedenti è quell’elemento che serve allo Spirito per manifestarsi nell’Uomo, trovando così nel Bianco, la sua perfetta incarnazione perché, come ricordato precedentemente, il bianco è l’irradiazione del Giallo Cristico al mondo manifesto. Con il Bianco l’anima trova la sua vera essenza, la sua naturale vibrazione. Questo sentimento animico doveva in qualche modo prepararsi e presentarsi al mondo esterno. Il corpo embrionale-uomo Verde era già creato, così come il Giallo Cristico cuore primordiale, ed il Bianco animico. Tutto questo doveva avere un’emanazione esterna. Tutto il creato interno per il suo stesso vivere doveva manifestarsi all’esterno.
Cosa è successo nel preciso istante in cui il pensiero creatore del bianco animico ha reso vivo il dovere di manifestarsi? Il Bianco, come irradiazione del Giallo Cristico, vive del sentimento dell’espansione, questo sentimento per attuare sé stesso e manifestarsi agli occhi del mondo, doveva trovare nel suo complementare, il nero, l’elemento-causa della sua stessa espansione e della sua stessa visione esteriore. La “battaglia” dei complementari bianco e nero, come azione d’espansione, ha richiamato per la natura stessa dell’azione-confronto bianco-nero, il Porpora-Padre, nato per scissione dall’elemento rajasico Rosso-Madre-Azione, che porta ancora in sé l’elemento Azione della Rossa Madre-Azione.
Causa la sua natura rajasica, lo splendore Porpora-Padre è stato richiamato dall’Azione nata dal conflitto vibrazionale Bianco-Nero. Il risultato di questa triplice unione ha generato la creazione di un nuovo colore, con il quale l’Anima, a causa della sua azione vibratoria bianco-nera, conflitto tra Virtù manifeste nel bianco e il nero, elemento primordiale dal quale, attraverso il calore, è nata la luce, si manifesta al mondo. Il colore creato da questo conflitto è il Fior di Pesco, quello che Steiner definisce immagine vitale dell’anima. Il Fior di Pesco, quindi, per sua natura, è il risultato della necessità dell’anima di manifestarsi al mondo. Il Corpo-embrione Verde ha quindi trovato, tramite il Fior di Pesco, la sua creazione nel mondo di Prakriti, la natura, la realtà illusoria. Già prima il Fior di Pesco si era manifestato con l’intensificazione del Porpora Padre e l’Azzurra Madre Compassione attraverso la loro unione Animico-Spirituale.Questo perché il Fior di Pesco prima della sua creazione “terrena” doveva portare in sé l’elemento Padre-Madre ma non manifestarsi attraverso esso perché dovrà manifestarsi solo quando l’uomo di quest’epoca comprenderà e sperimenterà ogni virtù che i colori arcobaleno, come noi li vediamo e sperimentiamo, portano al mondo. Solo allora, e lo spiegherò più dettagliatamente nei capitoli successivi, il Fior di Pesco creato dall’unione animico-spirituale del Padre Madre scenderà sulla terra e, unendosi al Fior di Pesco creato dall’azione vibrazionale animica del bianco-nero con il porpora, porterà al mondo nuove virtù che l’anima, ormai completamente permeata di Spirito manifesterà, attraverso questo nuovo concetto di fior di Pesco, al mondo per poter attuare un ulteriore nuovo mutamento. Con la sua seconda creazione il Fior di Pesco ha trovato la sua vera natura come immagine vivente dell’anima, come elemento disgregatore del Nero influsso egoico. Il vero segreto di questo colore è il suo significato più intimo, l’intensificazione luminosa dei colori Padre-Madre. Per questo il Fior di Pesco si è presentato al mondo come il colore dell’incarnato dell’uomo. L’incarnato deve manifestare al mondo, attraverso il vivente, l’animico. Ma dietro questo animico cosa c’è? Ci sono i colori virtù. E dietro i colori-virtù? Dietro di essi c’è Dio, il Dio tripartito Padre-Madre-Figlio. Questo è il vero Fior di Pesco, l’immagine in terra dell’animico compenetrato della Madre, del Padre e del Figlio.
Il Fior di Pesco, però, non è il solo colore dell’incarnato umano. Questo avviene in una sola razza umana. E nelle altre? Attraverso una visione semplicistica sembrerebbe che il Dio tripartito si manifesti in sola razza, la cosiddetta razza bianca o fior di pesco. Può Dio essere razzista? No, non lo è. Non è razzismo se in una sola razza umana questo tipo di manifestazione avviene. Osserviamo allora le razze dividendole in colori. C’è la razza Fior di Pesco, la Rossa, la Gialla, la Nera. Se non c’è differenza tra razze, e veramente non c’è, come sarà la manifestazione di Dio nelle altre razze. Quando un essere umano si incarna sulla terra, nasce con delle proprie particolarità e compiti da svolgere dovuti per effetto del Karma. Quindi noi nasciamo da determinati genitori, in un determinato posto, di una particolare razza in base al lavoro che dobbiamo compiere a causa delle nostre azioni nelle nostre vite passate. Queste razze di colore differente cosa manifestano al mondo attraverso il proprio colore? Abbiamo parlato della razza Fior di Pesco, che attraverso questo colore manifesta l’equilibrio del Dio Padre-Madre-Figlio. E la razza Rossa? Con la manifestazione del colore Rosso attraverso la pelle l’anima sta manifestando che questa razza incarna un elemento particolare di Dio, la parte Rossa. Per Rosso non intendo il Porpora, ma il Rosso rajas. In questo caso il Rosso è riferito alla Madre-Azione. La Rossa Madre-Azione nell’uomo si manifesta attraverso la kundalini, il serpente arrotolato che risiede nel primo chakra. Quando una razza, attraverso il colore della propria pelle, manifesta il Rosso della Madre-Azione vuol dire che gli esseri che si incarnano in quella razza sono legati, in base al loro karma, alla Madre Terra, alla Pachamama, la Santa Madre Terra.
La razza Gialla invece porta sulla terra un altro elemento, quello della manifestazione della spiritualità Cristica in terra. Per Cristo intendo l’energia Cristica che nelle varie ere si è incarnata in Gesù, Krishna ed altri grandi Avatar. L’incarnato osservato con gli occhi dello spirito emana molto di più del semplice significato del colore della pelle, è quel particolare tipo di emanazione dello spirito che attraverso i colori dell’uomo manifesta sé stesso.
La razza Nera manifesta invece un altro colore, il Marrone, lo splendore del minerale. L’anima incarnata in questa razza sta manifestando al mondo la sua natura divina relazionata alle forze primordiali della terra. Il Marrone è l’unione fisica dell’Azzurra Madre Compassionevole, del Porpora Padre e del Giallo Figlio posti in una relazione particolare. Nel Marrone la divinità tripartita si è unita in terra attraverso le regole di questa realtà impermanente (un po’ come quando mischiamo, oli, tempere o acrilici). Questa miscela terrena del Dio tripartito manifesta, con questo particolare tipo di incarnato, la potenza di Dio attraverso l’elemento tellurico della terra primordiale.
All’interno di ognuno di noi, a qualsiasi razza possiamo appartenere, c’è manifesto e imperituro, il Seme Divino uguale per tutti. Abbiamo contenitori di colore differente ma l’essenza e il sapore del contenuto è la stessa.
Sondare il mondo dei colori con la mente è cosa impossibile, potremmo apprezzarne le sfumature, le tinte, i toni ma mai potremo compenetrarlo, farlo diventare nostro. Il colore si muove spinto del suo stesso sentimento consapevole della magnifica bellezza che apporta al creato. Dobbiamo solo abbandonarci ad esso e, con tenerezza, amarlo.
Facciamo ora un breve riepilogo dei vari significati dei colori:
• Rosso: la Kundalini, la Madre Azione, contrapposta all’Azzurra Madre compassionevole, l’unione mistica del Figlio Cristo Giallo con il Porpora Padre.
• Arancione: l’atto del distacco, quando Dio nell’Atto d’Amore della creazione, generando l’Azione vibratoria attraverso il Rosso, genera il Padre Porpora scindendolo dal Cristico Giallo. Durante l’atto di scissione si manifesta l’arancione, il passaggio dall’uno al molteplice. È il simbolo del distacco, della rinuncia.
• Giallo: il colore dell’energia Cristica, lo splendore dello Spirito.
• Verde: Il colore del Corpo-embrione, l’immagine minerale del vivente.
• Azzurro: La Madre Compassionevole, lo splendore dell’animico.
• Indaco: Lo splendore delle tenebre.
• Viola: il Grembo cosmico, lo splendore cristico.
• Porpora: il Padre, lo splendore del vivente.
• Fior di pesco: l’immagine equilibrio dell’animico.
• Marrone: la forza primordiale tellurica terrena, risultante l’unione terrena del Dio tripartito, lo splendore del minerale.
• Nero: Il Tamas, l’inerziale, l’immagine spirituale dell’elemento morto o minerale.
• Bianco: Il Sattva, la manifestazione dello spirito attraverso l’anima.
Il colore si manifesta al mondo attraverso le virtù. Come possiamo, però, connetterci con il mondo del colore? Sicuramente attraverso la preghiera, la meditazione, recitando un Mantra, il colore può manifestarsi nel nostro intimo. Il “Mantra dei Colori di Dio” recita in questo modo: “Nel nome della Rossa Madre Azione che in Comunione con l’Azzurra Madre Compassione generano lo spazio-tempo, entro il quale, il Porpora Padre, unendosi all’Azzurra Madre Compassione, generano il Giallo Figlio attraverso il Viola Grembo dello Spirito Santo. Possano tutti i Colori-Virtù illuminare questo Verde corpo e, attraverso Questo, unito alla Luce di Dio, manifestarsi sulla Terra. Pace, Pace, Pace”. Questo Mantra ci aprirà, se recitato dal cuore, la via attraverso la quale giungeremo alla comprensione del Colore. Il solo mantra però non basta. Tutta la nostra vita deve essere rivolta alla divinità che alberga in noi. Dobbiamo giornalmente convertire gli ego che ci abitano, in virtù. Dobbiamo utilizzare gli strumenti che Dio ci ha donato della Pace, della Rettitudine, della Verità, dell’Amore e della Non Violenza. Dio risiede in noi ed aspetta l’attimo propizio per manifestarSi. Diamo a noi stessi, in ogni attimo della nostra esistenza, la possibilità di questa unione meravigliosa, di questo connubio tra noi e Dio, di quest’arcobaleno di colori che unisce la Terra al Cielo.
Provo profondo Amore per tutti coloro che con passione e dedizione si pongono davanti al colore con rispetto infinito per quello che il colore porta nel suo intimo. Dobbiamo metterci lì, seduti, ed osservare la leggiadra danza che il colore dona alla vista di coloro che vogliono vedere. Osservare il colore, con gli occhi del cuore, porta, a coloro che intendono utilizzarlo con la devozione della sua manifestazione, alla realizzazione della perfezione divina sulla terra. Pensate se il colore venisse usato come elemento di divulgazione della Pace, dell’Amore, della Verità, della Rettitudine e della non Violenza a quali sommi livelli vibratori si innalzerebbe l’arte.